10 ragioni perché (non) devi fare streaming

10 ragioni perché (non) devi fare streaming

Da quello che si legge in giro, pare che fare content creation sulle piattaforme online sia un metodo facile e veloce per diventare milionari. La realtà è un po’ diversa.

Lo streaming sembra la nuova frontiera della creazione video; enorme mole di spettatori, donazioni costanti e frequenti, ore di contenuti video rispetto ai 10 minuti delle piattaforme video e interazione in tempo reale con il creator.

Ma fare streaming è veramente una buona idea? Vediamo perché potrebbe non esserlo.

Tempo

Ok, escludiamo i minorenni, le persone che hanno problemi di salute e non possono lavorare, gente che potrebbe lavorare ma: “sticazzi, me tengo il reddito de cittadinanza e stò a casa a cazzeggià”; per tutti gli altri, tornare a casa, dopo una giornata di lavoro e mettersi a fare streaming è proprio fuori discussione.
Per chi non conosce la “bestia”, fare streaming per 10 minuti è completamente inutile, le persone non hanno neanche il tempo di trovarvi e connettersi.
Se si vuole fare streaming ci si devono dedicare almeno 2 ore. Di solito il picco di spettatori si raggiunge dopo 30 – 40 minuti, quindi è una cosa lunga.

Diciamo che una persona torna a casa alle 19, gli conviene aspettare dopo cena per partire con lo streaming. Quindi ammettiamo che mangia alle 20 e finisce verso le 20:20, verso le 20:30 comincia lo streaming.

Lo streaming finirà per le 22:30, cioè l’ora di andare a letto. Domani mattina dovrà andare a lavoro quindi si è giocato l’unico momento libero che ha: la sera.

Ora, per me non sarebbe un problema, ma chi ha la famiglia e i figli vorrebbe goderseli un po’ negli unici momenti liberi che ha.

Haters

Il mondo è popolato per il 70% da coglioni = la rete è il mondo = la rete è popolata per il 70% da coglioni.

Quindi, statisticamente parlando, se avete 10 persone connesse in chat, tra queste ci sono 7 coglioni. Gente che pensa di essere anonima, quindi scatena tutte le sue frustrazioni ed i suoi bassi istinti nella vostra chat.

Qui uno potrebbe dire: “sì ok, sono grande grosso e vaccinato, un fallito che mi da del deficiente non mi tange”. Uno magari no, due neanche, dieci neanche. Ma quando cominciano ad essere 20 o 30 al giorno, dopo qualche tempo anche il carattere più forte comincia a crinarsi.

Addirittura alcuni creator, tempo fa, fecero un giorno di stop per boicottare la piattaforma Twitch per protestare contro l’inerzia che ha Twitch nel punire gli haters e per loro fermarsi un giorno vuol dire perdere una quantità considerevole di denaro.

Il problema degli hater non è solo l’insultare, ma attuare comportamenti che possono portare al ban del creator. Come ad esempio dei raid fatti con i bot, scrivere in chat parole bannabili, postare link malevoli.
In alcuni casi è anche possibile che l’hater si trasformi in stalker e cominci a perseguitare il creator nella vita reale. In alcuni casi può succedere anche che si arrivi a veri e propri atti vandalici.

Privacy

Ormai si è capito che il “non ho niente da nascondere” è una minchiata. Perché è vero che uno non fa traffici illeciti e non è un generale dei servizi segreti, però roba come i dati bancari o anche semplicemente le chat con la ragazza forse è meglio che rimangano private, no?

Ovviamente nessuno sano di mente metterebbe dati sensibili in uno stream, però, dopo ore e ore e ore di streaming è molto probabile che qualche dato personale venga reso pubblico per sbaglio.

La telecamera che inquadra una bolletta rivelando l’indirizzo di casa, l’etichetta di un pacco durante un unboxing, un tab del browser dimenticato aperto che rivela il proprio profilo bancario, la propria bimba che passa dietro scatenando il pervertito di turno, etc…

Insomma, di cose strane ne sono successe in streaming.

Costi attrezzatura

L’importante è la creatività, non l’attrezzatura. È vero…in parte. Usain Bolt è l’uomo più veloce del mondo, tuttavia non corre in infradito, usa le scarpe più sofisticate del mondo.

Si può fare streaming con la webcam del mercatino ed un pc preso a 300 euro dal primo store sotto casa, sicuramente, però si avranno svariati kilometri di svantaggio rispetto allo streamer che ha attrezzatura di qualità.

Un setup da gamer per lo streaming può superare tranquillamente i 5000 euro; il pc con un ottima scheda video (attenzione: ottima, buona non basta, perché se oltre al gioco deve girare anche OBS ci sarà bisogno di potenza, anche considerato che il gioco non può girare a qualità minima), una buona webcam e le due cose più importanti ma ignorate da quasi tutti: luci e microfono.

Per quanto riguarda le luci, di solito ci si basa su quello che vede l’occhio umano, ma la webcam non è l’occhio umano. Provate a riprendervi dalla webcam usando solo la luce della stanza, vedete con i vostri occhi.

Per quanto riguarda il microfono, ogni videomaker sa quanto sia problematico l’audio, quindi purtroppo un ottimo microfono è necessario.

Tutto ciò è una spesa considerevole per una attività che, molto probabilmente, non porterà nessun ritorno.

Conversazioni frustranti

Motivo principale del fare streaming piuttosto che registrare un video da mettere sulla piattaforma è l’interazione con la chat.

È bello giocare e nel frattempo parlare con la chat…se il tutto fosse in tempo reale. Il problema è che, per come funzionano le connessioni, è inevitabile un ritardo del flusso video ai computer degli spettatori e questo ritardo, ovviamente, sarà maggiore quanto peggiore è la connessione dello spettatore.

Quindi si parla di un argomento, si fa una domanda alla chat, tizio riceve il flusso con una decina di secondi di ritardo, scrive il suo messaggio in una decina di secondi, da invio, la chat tarda di circa 5 secondi per inviare il messaggio (i controlli automatici che fa la chat di Twitch) e la risposta di tizio arriva con circa 25 secondi di ritardo, quando, molto probabilmente, si è già cambiato argomento, quindi non si capisce tizio di cosa stia parlando.

Tutto ciò è estremamente frustrante.

Problemi a lavoro

Siamo moderni: guardiamo i film in streaming, paghiamo col cellulare, ordiniamo i pasti con il cellulare, noleggiamo le macchine con il cellulare, prenotiamo i taxi con il cellulare, facciamo la spesa con il cellulare, ma alla prima occasione ci ritrasformiamo nei contadini con forconi e fiaccole che in realtà siamo sempre stati.

Fare contenuti sui social è vista dalla massa come una cosa da bambini. Se dici che crei contenuti su tiktok, quello che capisce la gente è che fai i balletti idioti su musiche ancora più idiote come se fossi un presunto imprenditore fallito. Mentre invece fai video interessantissimi dove spieghi ai ragazzi la fisica senza parlare in accenti strani.

Fare streaming è percepito dalla massa come una cosa da nerdino quattordicenne che gioca a dei videogiochi ridicoli mentre litiga con la gente in chat. A nulla servirà spiegare che in realtà si trasmettono lezioni di chimica seguite anche da universitari; la parte conscia dirà: “ah! interessante!”, ma la parte sub-conscia gli dirà: “nerdino, quattordicenne, videogiochi, litigare in chat”.

Questa “cattiva reputazione” potrebbe portare al licenziamento nei casi più gravi, ma anche semplicemente a non essere presi in considerazione per un eventuale lavoro importante o, ancora peggio, nel momento del rinnovo del contratto.

Sì mo alla riunione col Ministero ce manno cicciogamer

– Manager dalla mentalità molto moderna

Salute

Ormai, un po’ dappertutto, ci hanno detto che il corpo umano non è fatto per stare seduto troppo a lungo; obesità, problemi cardiaci, problemi alla colonna vertebrale, etc…

È vero che nei lavori d’ufficio si sta anche 8 o 10 ore seduti, ma lì è possibile alzarsi spesso, per andare al bagno, per andare a prendere un caffè, per sgranchirsi etc…

Quando si fa streaming, si passano almeno 2 ore seduti senza muoversi. Non si può abbandonare lo streaming, soprattutto se la chat è molto attiva, altrimenti si rischia di perdere i messaggi.
Mettiamoci anche che in ufficio, proprio per il fatto che bisogna stare lì tante ore, si ha una postazione ottimizzata con sedia, scrivania e altri dispositivi fatti apposta per stare tante ore seduti. A casa, invece, proprio perché non ci stiamo molto, spesso la postazione sarà un postazione di fortuna: tavolo dell’ikea, sedia della cucina, stanza male illuminata etc… rendendo la cosa ancora più stancante.

Se poi già si sta 8 ore seduti in ufficio, sommare anche le ore di streaming diventa uno stress non indifferente per il corpo.

Sanità mentale

Quando si approccia ad una qualsiasi piattaforma di content creation, è inevitabile che ci si paragoni con gli altri creator. Il problema è che non è una comparativa onesta ma una comparativa basata su parametri decisi dalla piattaforma.

Faccio un esempio, se io vado in palestra, posso compararmi con gli altri avventori della palestra; se hanno più muscoli di me è oggettivo che si siano allenati più di me.

Su queste piattaforme, l’unico metro di comparazione sono i follower e gli spettatori ad ogni live. Purtroppo, questi parametri sono facilmente alterabili in vari modi. Quindi, anche se facciamo uno stream di qualità, subiremo la frustrazione di vedere persone che fanno contenuti molto più leggeri dei nostri che hanno molto più seguito.

Pensate se invece gli stream avessero un parametro di qualità assegnato da un apposita giuria di qualità.

Non vi metto link a studi che illustrano quanto siano nocivi i social sotto questo aspetto perché se ne trovano a migliaia su internet.

Dovere per forza intrattenere

Quali sono i motivi per cui una persona gioca? Per divertirsi, per rilassarsi, perché gli piace il gioco etc…, in tutti questi casi, lo streaming rappresenta una fastidiosa distrazione dallo scopo principale. Non ci si può concentrare sul gioco perché bisogna dare retta alla chat e perché si devono ridurre al massimo i tempi morti, così non si gode il gioco.

Passare 2 o più ore tra dover portare avanti il gioco senza tempi morti e intrattenere è una cosa veramente stancante.

Networking

Io sono abbastanza misantropo, mi scoccia stare in mezzo alla gente e questo vale sia per il mondo reale che per il mondo digitale. Non c’è niente di male a stare tra la gente, ma purtroppo, spesso, gli utenti della chat usano il vostro canale come se fosse un pub; entrano e cominciano a farsi gli affari loro chiacchierando delle loro cose e questo, personalmente, lo trovo molto irritante.

Tra l’altro, su piattaforme come Twitch, c’è il fastidiosissimo fenomeno dei raid. Il raid consiste in una funzionalità della piattaforma stessa che permette di dirottare il proprio pubblico verso il canale di un altra persona. Quando si sta per terminare lo streaming si lancia il comando raid verso un utente che sta trasmettendo e le persone connesse in quel momento sul vostro canale vengono connesse al canale della persona a cui si fa il raid.
Questo meccanismo lo trovo anche molto disonesto per gli utenti perché se uno si distrae un attimo si ritrova sul canale di un altro creator a cui magari non voleva dare seguito.


A questo punto gli streamer avranno il fumo che gli esce dalle orecchie, però aspettate! Perché tutte le medaglie hanno due facce, perciò ecco…

10 ragioni perché devi fare streaming!

È gratis

Penso non ci sia bisogno di argomentare questo punto, siamo italiani dopo tutto.

Aiuta a scioglierti

Alcune persone sono un po’ impacciate e timide. Questo di per se non sarebbe neanche un problema, ma può capitare che in determinate occasioni serva un po’ più di scioltezza. Ad esempio se andiamo a fare un colloquio di lavoro, oppure semplicemente se dobbiamo andare al Comune per il cambio di residenza, per vincere l’inerzia dell’impiegato dall’altra parte del vetro.

Il fatto di dover parlare di fronte ad una videocamera sblocca inevitabilmente il modo di porsi davanti alle altre persone; all’inizio sarà imbarazzante, però, come in tutte le cose, con il tempo si fa sempre più pratica.

Ti fa compagnia (e fai compagnia)

Quando eravamo animali ci riunivamo in branco, dopo il periodo sapiens abbiamo cominciato a riunirci in tribù, mentre la nuova evoluzione sembra portare verso l’individualità, dove non si sta più in gruppo ma da soli. Da soli si sta anche bene, ma alcune persone soffrono molto di questa situazione, anche perché spesso non è una condizione scelta ma dovuta da forze maggiori, tipo una malattia invalidante o la perdita di una persona cara etc…

Fare streaming ci fa sentire in compagnia, anche se abbiamo 0 spettatori (di cui ho già parlato), parlare alla videocamera ci farà sentire meno soli, un po’ come faceva Will Smith in “Io sono leggenda“. Dall’altra parte potrebbero esserci persone che soffrono della stessa condizione ma che non hanno la possibilità o il carattere per andare in streaming, perciò possiamo fargli compagnia e rallegrargli quelle orette in cui siamo live.

Potresti guadagnarci qualcosa

Devo dire che queste piattaforme hanno trovato un modo molto intelligente di fare revenue, ovvero far guadagnare anche il creator. Praticamente, nei propri canali, è possibile inserire della pubblicità; questa pubblicità verrà ovviamente pagata dall’inserzionista e una percentuale andrà a noi direttamente.

Esiste anche il meccanismo delle sub. Le subscription non sono altro che sottoscrizioni mensili che lo spettatore fa per supportare il canale. Perciò lo spettatore potrà, ad esempio, comprare una subscription che dura un mese ed avere dei vantaggi che vengono scelti dal creator. Ovviamente una percentuale la prenderà la piattaforma di streaming.

La tecnica usata da molti, è quella di mettere in overlay sullo schermo un widget collegato a piattaforme come PayPal per accettare donazioni dirette. Lo spettatore potrà quindi cliccare sul pulsante presente nella vostra live e donarvi una somma desiderata.

In realtà, l’advertising, è una delle forme meno convenienti per fare soldi con i social. La cosa migliore è la sponsorizzazione. Alcuni sponsor entreranno in contatto con noi (o verranno contattati da noi) e si deciderà una partnership, dove lo sponsor ci corrisponderà prodotti o soldi in cambio di pubblicità nei nostri contenuti.

Per non parlare poi delle ospitate in tv dove i creator vanno a perdere quell’ultimo briciolo di dignità che gli è rimasto da Giletti o dalla D’Urso, ma comunque sono sempre soldi.

Fare conoscenza

A meno che non siate degli eremiti (beati voi) purtroppo le skill sociali sono vitali se si vive in società. Una volta era la forza l’abilità che contava in comunità, oggi è la socialità. Alcuni studi sembra abbiano individuato la solitudine, soprattutto in età avanzata, come una delle cause primarie di morte, demenza, depressione, ictus e potreste anche diventare della lazio.

Senza però arrivare agli anatemi, magari si ha semplicemente voglia di stringere amicizie e di relazionarsi con gli altri ma si manca di quelle che vengono chiamate “social skills” che permettono di attaccare bottone. Le social skills, essendo appunto skills, possono essere allenate, al pari del giocare a calcio o tirare con l’arco e lo stream è un ottimo modo per farlo, in quanto, interagendo tramite chat, non si ha subito l’impatto di dover fronteggiare una persona dal vivo.

Impari a reagire alle offese

Ho parlato prima degli hater, però soccombere a questa categoria più bassa del genere umano non è l’unica via.

Avere a che fare con gli hater, può insegnarci a rispondere alle offese in maniera intelligente. Io vengo da una famiglia molto vicina ai Peaky Blinders nei modi, quindi per me, istintivamente, il pugno in faccia è il biglietto da visita, ma questo è il modo più stupido di reagire ad un offesa. Ma non per quelle puttanate da hipster new age fallito, tipo che bisogna amare tutti e stronzate del genere, ma perché, prima di tutto, durante uno stream non si ha l’hater davanti (anche perché altrimenti non si sognerebbe mai di offendere nessuno) e poi perché è una reazione lose/lose. Se le prendi perdi perché ti fai male, se le dai perdi perché ti denuncia e ti tocca combattere con le beghe legali che è peggio di prenderle.

Invece dover fronteggiare l’hater con la dialettica ci insegna a cavarcela sempre nel modo più intelligente possibile, anche in condizioni di vita reale.

Puoi usarlo come scusa per imparare

Avete visto quando si dice “Mi piacerebbe imparare a fare quella cosa” e poi non si fa mai? Perché? Perché non si ha mai la spinta giusta. Ad esempio, vogliamo andare in palestra, ma non ci va, come facciamo? Convinciamo un amico a venire con noi (pessima idea, però funziona).

Con lo streaming possiamo fare la stessa cosa. “Mi piacerebbe imparare a suonare la chitarra”, come possiamo darci la spinta? Documentiamo in streaming i nostri miglioramenti, possiamo fare delle live dove ci esercitiamo o dove suoniamo dei brani. Potrebbe anche capitare che qualche ottimo chitarrista capiti in chat e ci dia dei consigli per migliorare.

Potrebbe anche semplicemente capitare che una sera per pigrizia non ci va ed il fatto di dover andare in streaming potrebbe spingerci a farlo.

Puoi fare pubblicità alla tua attività

Sono in pochi ad avere la “fortuna” di fare lo streamer per lavoro. La maggior parte delle persone ha già un lavoro, magari un attività in proprio e può usare lo streaming come fonte di pubblicità.

Ad esempio c’è il canale di Xiaomi Italia che fa gli unboxing in diretta, c’è anche un interesse crescente dei ristoratori verso Twitch.

Ad esempio se avete una bottega di falegnameria, potete andare in streaming mentre eseguite i vostri lavori, così gli spettatori potranno vedere la qualità delle vostre opere e ciò potrebbe accrescere il bacino dei vostri clienti.

Puoi fare beneficienza

Ho parlato prima dei widget in overlay che permettono di ricevere le donazioni dagli spettatori. Se, per un periodo di tempo, si vuole supportare economicamente una causa benefica, sarà possibile rimpiazzare il proprio widget donazioni con un widget messo a disposizione da alcune piattaforme che fanno questo proprio di mestiere.

Ad esempio, su Tiltify, è possibile aprire un account, creare una campagna dedicata ad una delle associazioni disponibili e il sito vi metterà a disposizione degli overlay da inserire direttamente in OBS. In questo modo i vostri spettatori potranno fare delle donazioni alla causa scelta da voi, direttamente dalla vostra live.

Allena la disciplina

La procrastinazione è la peggior nemica della produttività. Sulle piattaforme di streaming è possibile settare uno schedule degli appuntamenti settimanali del canale. Settare uno schedule ci costringe a mantenerlo, quindi, anche se non ci andrà, dovremo spingerci ad andare live. Questo è buono per rinforzare la disciplina che ci potrà essere utile anche in altri ambiti.

Allena la creatività

Tanti pensano che un creativo nasca così, con una specie di dono magico donatogli dall’universo. In realtà non è affatto così. Nasciamo tutti uguali, con 0 creatività. Poi la maggior parte degli youtuber rimane in questo stato, mentre altri ricevono stimoli mentali che sviluppano la loro creatività.

Quindi ormai è consolidato che la creatività può essere insegnata e allenata. Il content creation in generale può essere una buona palestra, soprattutto lo streaming, che richiede uno sforzo creativo in tempo reale. Quando si fa un video ci si può fermare a pensare ai contenuti da inserire, mentre nello streaming bisogna improvvisare e questa è un ottima scuola per la creatività.

Conclusioni

I più attenti di voi, i più scaltri, quelli a cui non piace una band rock di ragazzini solamente perché glie la spiattellano davanti agli occhi e nelle orecchie tutto il giorno, avranno notato che i motivi per cui si dovrebbe fare streaming, in realtà, sono 11, cioè uno in più.

Sì, non è un errore, l’ho fatto perché in realtà i motivi per cui fare streaming sono maggiori e più validi dei motivi per cui non farlo. Non si è mai sentito di una persona che si è pentita di aver aperto un canale, magari poi hanno chiuso per via del burnout che affligge parecchi creator molto grandi, però nessuno, neanche tra loro, ha mai detto di essersi pentito di aver cominciato a fare streaming.

Author

Daniele Argento

Posted on

2022-07-14

Updated on

2023-04-19

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